Il settore terziario in Cina migliora a quota 41,4 punti dai 36,2 punti di aprile. E’ la seconda lettura più bassa da febbraio 2020 a causa della pandemia
Migliora ma si conferma in contrazione il settore terziario in Cina. A maggio il PMI dei servizi elaborato da Caixin/Markit è aumentato a quota 41,4 punti dai 36,2 punti di aprile, confermandosi però al di sotto della soglia chiave dei 50 punti che fa da spartiacque tra contrazione ed espansione.
Nonostante il leggero miglioramento si tratta della seconda lettura più bassa da febbraio 2020, dovuta al fatto che le aziende hanno sofferte le restrizioni legate alla pandemia con chiusure temporanee e limitazione della mobilità. «Sia l’offerta che la domanda nel settore dei servizi si sono ulteriormente ridotte – ha commentato Wang Zhe, Senior Economist di Caixin Insight Group. – Il PMI dei servizi e l’indicatore del totale delle nuove attività a maggio sono entrambi aumentati rispetto ai minimi recenti di aprile, ma le letture di maggio erano ancora ben al di sotto di 50 punti. Ciò mostra che i focolai locali di Covid stavano ancora danneggiando il settore dei servizi. A causa degli effetti delle misure di controllo dell’epidemia, in particolare delle restrizioni di viaggio, l’indicatore delle nuove attività di esportazione è rimasto in territorio negativo per il quinto mese consecutivo. La misura sull’occupazione è rimasta in territorio di contrazione dall’inizio di quest’anno. L’impatto dell’epidemia ha colpito anche il mercato del lavoro. Le imprese non erano molto motivate ad aumentare le assunzioni».