Confagricoltura: “accelerare lo sblocco del grano fermo nei porti”. Putin attacca: “povertà e carenza cibo colpa dell’Occidente”
Mosca avrebbe concordato con Kiev e Ankara uno schema preliminare per l’uscita da Odessa delle navi ucraine con il grano. In particolare, secondo quanto rivela il quotidiano russo Izvestia, i militari turchi saranno impegnati nello sminamento e scorteranno le navi in acque neutrali. Lì incontreranno le navi russe e le scorteranno sul Bosforo. Pare che lo schema sia stato concordato solo per Odessa.
Intanto Confagricoltura spinge per accelerare lo sblocco del grano fermo nei porti. «Solo la ripresa delle esportazioni dell’Ucraina via mare può scongiurare il rischio di una crisi alimentare su vasta scala. Le alternative basate sull’utilizzo di ferrovie e rotte stradali hanno tempi di consegna troppo lunghi», ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. In particolare si tratta di sbloccare circa 22 milioni di tonnellate, stoccato nei porti ucraini. Nella media degli anni passati l’Ucraina esportava in questo periodo cinque milioni di tonnellate di grano al mese. Ora, nonostante l’apertura di corridoi di solidarietà da parte degli Stati membri della UE, non si va oltre un milione.
«Questo forum si svolge in un momento difficile per l’intera comunità internazionale. Gli errori di politica economica commessi da anni dai Paesi occidentali e le sanzioni illegittime hanno provocato un’ondata di inflazione globale, hanno rovinato le tradizionali catene logistiche e produttive, hanno fatto aumentare drasticamente la povertà e hanno innescato la carenza di cibo». Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin in un discorso agli ospiti del 25esimo Forum economico internazionale di San Pietroburgo.