
I sindacati, la nuova compagnia aerea Ita Airways e le due società di call center Covisian e Almaviva hanno firmato l’accordo che dovrebbe consentire a tutti i 522 operatori di tornare al lavoro
È stato finalmente trovato un accordo per salvare i lavoratori dei call center ex Alitalia. Dopo due mesi di proteste e trattative i 522 addetti mantengono il loro posto di lavoro e il loro futuro. I sindacati, la nuova compagnia aerea Ita Airways e le due società di call center Covisian e Almaviva hanno siglato l’intesa che nel giro di 6 mesi dovrebbe consentire a tutti gli operatori di tornare al lavoro e nel frattempo assicurare gli ammortizzatori sociali a chi attende di essere riassorbito.
Ognuno fa la sua parte. Ita Airways ha accettato di assumere 200 lavoratori palermitani, i primi 100 entro la fine di questo mese, l’altra metà entro dicembre. Il contratto è quello nazionale del trasporto aereo, in teoria con più garanzie rispetto a quello delle telecomunicazioni, e con il riconoscimento di tre scatti di anzianità. In più i lavoratori potranno utilizzare lo smart working da Palermo con trasferte a Roma, a carico della compagnia, solo per corsi di formazione e aggiornamenti.
Per gli altri 322 il lavoro sarà nella società Covisian che assumerà anche gli operatori ancora in carico ad Almaviva Contact. I primi 136 saranno assunti entro il 1° luglio, 85 entro settembre e gli ultimi 84 entro l’anno. Nel frattempo Almaviva garantirà il mantenimento del posto di lavoro fino al passaggio di tutti a Covisian. Il ministero del Lavoro, nel quadro di questo percorso, garantirà gli ammortizzatori sociali che serviranno a coprire i periodi nei quali i lavoratori delle tre aziende saranno senza lavoro.
«Una buona notizia per le lavoratrici e i lavoratori. Un risultato non scontato per il quale esprimo grande soddisfazione. Ringrazio tutti i soggetti coinvolti a partire dal mio staff, le parti sociali, le imprese e il Mise che ha lavorato per mettere in campo una risposta che ha consentito di salvaguardare i livelli occupazionali. Avevamo detto che avremmo gestito il tavolo senza clamore e senza propaganda, con l’unico obiettivo di non lasciare i lavoratori a casa e abbiamo raggiunto questo risultato», afferma il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, dopo la conclusione della vertenza.