
Gazprom taglia del 60% le forniture di gas alla Germania: prezzo in aumento. Ucraina, Usa: perduto il 33% delle aree coltivabili e il 50% del raccolto. Slovacchia: Mosca dimezzerà consegne gas a fornitore Spp
Si fanno sempre più tesi i rapporti tra Eni e Gazprom. A fronte di una richiesta giornaliera di gas da parte della società italiana pari a circa 63 mln di metri cubi, la multinazionale russa ha comunicato che fornirà solo il 50% di quanto richiesto. Lo comunica Eni. Ieri a fronte delle richieste effettuate dalla compagnia italiana Gazprom aveva comunicato che avrebbe consegnato solo il 65% delle forniture.
Il colosso dell’energia ha dato il via oggi alla riduzione del volume massimo giornaliero del flusso che arriva tramite il Nord Stream 1, sceso da 167 milioni di metri cubi a 67 in due giorni. Tagli anche per l’Austria. Bruxelles e il Governo italiano rassicurano ed escludono criticità, ma l’ipotesi è che stia prendendo forma il “ricatto energetico” di Mosca contro l’Ue.
Rispetto al 2021, a causa della guerra, in Ucraina sono andate perdute un terzo delle aree coltivabili, con la conseguenza che quest’anno la produzione di mais scenderà del 54% e quella di girasoli del 40%. Non solo. Nuove immagini mostrano che i russi continuerebbero a prelevare grano dall’Ucraina. Sono alcune delle evidenze riscontrate da Maxar, società statunitense di satelliti e analisi di rilevamento dallo spazio.
La Russia ha annunciato oggi all’azienda slovacca Spp che dimezzerà le forniture di gas. Lo ha reso noto Richard Prokypcak, l’amministratore delegato. L’ad ha menzionato il rischio di un possibile blocco completo delle forniture dalla Russia alla Slovacchia, ma ha affermato che l’attuale sviluppo non avrà un impatto significativo sul funzionamento dell’azienda.