
L’obiettivo è quello, per il biennio 2022-2024, di compensare i tagli alle forniture di gas russo. Non è in discussione l’uscita dal carbone nel 2030
Anche l’Olanda toglie la revoca delle restrizioni alla produzione di elettricità da carbone. E lo fa meno di 24 ore dopo la decisione di Germania e Austria per un maggiore utilizzo del combustibile. L’idea è infatti quella, per il biennio 2022-2024, di compensare i tagli alle forniture di gas russo. Le centrali olandesi a carbone possono ora funzionare a pieno regime invece del massimo del 35% in vigore da gennaio 2022 per ridurre le emissioni di CO2.
Il governo tedesco ha riferito domenica che utilizzerà le cosiddette centrali a carbone di “riserva”, attualmente ritenute l’ultima risorsa per garantire la sicurezza energetica del Paese mentre Mosca continua a tagliare i flussi di gas verso l’Europa. Anche l’Austria ha annunciato domenica il prossimo riavvio di una centrale a carbone in disuso per poter sopperire a un’eventuale penuria. «Ma l’uscita dal carbone nel 2030 non vacilla affatto», ha assicurato il portavoce del ministero tedesco dell’Economia e del Clima, Stephan Gabriel Haufe.
Gli olandesi dipendono da Mosca per circa il 15% delle forniture di gas, rispetto a una media del 40% nell’Ue. «Vorrei sottolineare che al momento non c’e’ una grave carenza di gas”, in Olanda – ha insistito Rob Jetten. – Tuttavia, più Paesi sono ora sotto pressione e questo ci preoccupa».