
Holzmann: il picco dell’inflazione in autunno. Aumento dei tassi di 25 e 50 punti
Il Comitato direttivo della Bce dovrà rimanere vigile nei prossimi mesi con la prospettiva di un’inflazione sempre più alta insieme al rischio di un rallentamento economico guidato dai consumatori. Per il capo economista Philip Lane il rischio è quindi duplice. «Con l’incertezza, dobbiamo gestire i due rischi – ha detto alla Cnbc. – Da un lato potrebbero esserci forze che mantengono l’inflazione più alta del previsto più a lungo. D’altra parte, persiste il rischio di un rallentamento dell’economia, che ridurrebbe la pressione inflazionistica».
Il capo economista ha così delineato in modo chiaro i prossimi obiettivi di breve termine: avere una visione chiara per i prossimi due incontri, insieme a un orientamento ad allontanarsi dai tassi molto bassi.
E a proposito di tassi secondo il governatore della banca austriaca e membro della Bce, Robert Holzmann, esiste un ampio margine per aumenti di 25 e 50 punti base, visto che l’aumento dei prezzi potrebbe raggiungere il suo massimo quest’autunno. Le previsioni della Banca Centrale europea al momento indicano un rallentamento degli aumenti dei prezzi al consumo da quest’anno al prossimo, con l’inflazione complessiva che passa dal 6,8% al 3,5% nel 2023. Tuttavia c’è molta incertezza legata alla guerra in Ucraina, la crisi energetica che accelera e la carenza di approvvigionamento alimentare che spinge verso l’alto il costo della vita.