Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha chiesto un’accelerazione sulle riforme
Secondo Carlo Bonomi, numero uno di Confindustria, l’Italia è un Paese in cui c’è un urgente bisogno di riforme. «Questo Paese è fermo e questo mi preoccupa molto – ha dichiarato in occasione dell’assemblea annuale di Confindustria Romagna – le previsioni di crescita sono poco più del 2% e se consideriamo l’effetto trascinamento del rimbalzo dell’anno scorso che è quasi del 2-3%, vuol dire che questo Paese è fermo».
I problemi, secondo Bonomi, sono vari: il reddito di cittadinanza, Quota 100, le tasse sul lavoro.
In merito al primo, Bonomi dichiara: «ci è costato nei primi due anni e mezzo 20 miliardi ed è stato rifinanziato quest’anno per 10 miliardi. come Confindustria siamo stati molto chiari: lo strumento se è indirizzato al contrasto della povertà ci vede perfettamente d’accordo, ma va riformato».
Su Quota 100 spiega: «ha innalzato del 17% la spesa previdenziale sul Pil, da qui al 2028 ci costerà 30 miliardi e ricordo che ci veniva raccontato che per ognuno che veniva prepensionato ne venivano assunti quattro. L’effetto è stato zero».
Infine riforme e tasse sul lavoro: «le riforme sono bloccate dalla battaglia di bandierina dei partiti e che determinano il fatto che le riforme che si stanno facendo sono annacquate, non sono quelle riforme di cui il Paese ha bisogno. Sono necessari interventi per rispondere alle difficoltà del Paese, primo fra tutti è innegabile che c’è una fascia di italiani che sta soffrendo ed è quella sotto i 35mila euro di reddito. Bisogna intervenire per mettere più soldi in tasca agli italiani e lo possiamo fare solo per una strada, ridurre le tasse sul lavoro: il taglio contributivo del cuneo fiscale darebbe 1.223 euro in più».