Via libera alla nuova squadra del presidente designato di Confindustria, Emanuele Orsini. Il Consiglio Generale di viale dell’Astronomia ha approvato i nomi proposti per il quadriennio 2024-2028 con l’84% delle preferenze: su 132 membri presenti, 110 hanno votato a favore, i contrari sono stati 9 e 13 le schede bianche.
Una maggioranza larghissima per un gruppo che ha l’obiettivo di superare le divisioni che si sono create durante la fase elettorale, caratterizzata da veleni e polemiche. L’obiettivo di Orsini è di rimettere in moto e rilanciale l’associazione, partendo da una forte riorganizzazione interna della macchina.
Sono dieci i vice presidenti elettivi che affiancheranno Orsini, di cui tre confermati: Francesco De Santis, che continuerà il suo impegno su Ricerca e Sviluppo; Maurizio Marchesini che, dopo aver seguito le Filiere e le Medie Imprese, avrà la delega su Lavoro e Relazioni industriali e Stefan Pan, che proseguirà il lavoro svolto in Europa negli scorsi quattro anni in veste di delegato, con la vice presidenza per l’Unione europea e il rapporto con le Confindustrie europee.
Gli altri componenti elettivi della squadra di presidenza sono new entry. Lucia Aleotti arriva dalla Toscana, consigliere di amministrazione della Menarini, a cui andrà la vice presidenza per il Centro Studi. Uno snodo cruciale nella definizione delle strategie di politica economica. Ad Angelo Camilli, a cui Orsini passerà il testimone su Credito, Finanza e Fisco, e a Barbara Cimmino, a capo dell’Innovazione dell’azienda Yamamay, che seguirà l’Export e l’attrazione degli investimenti.
A Vincenzo Marinese sarà affidata la responsabilità dell’Organizzazione e dei rapporti con i territori e le categorie, mentre Natale Mazzuca avrà la delega alle Politiche Strategiche e allo sviluppo del Mezzogiorno. A Marco Nocivelli verrà attribuita l’incarico sulle Politiche industriali e Made in Italy, mentre Lara Ponti si occuperà di Transizione Ambientale e obiettivi ESG, temi centrali nell’agenda di Confindustria. Completeranno la squadra di presidenza i tre vicepresidenti di diritto, Giovanni Baroni, Piccola Industria, Riccardo Di Stefano, Giovani Imprenditori e Annalisa Sassi, Consiglio delle Rappresentanze Regionali.
Il nuovo board di Confindustria sarà coadiuvato da cinque delegati: Leopoldo Destro dal Veneto ai Trasporti, alla Logistica e all’Industria del Turismo e Riccardo Di Stefano, al quale sarà affidata la delega all’Education. Giorgio Marsiaj, presidente dell’Unione Industriali di Torino, si occuperà di Space Economy, ad Aurelio Regina andrà la delega all’Energia, mentre Mario Zanetti seguirà l’Economia del mare.
«Abbiamo cercato di ricomporre tutte le anime di Confindustria in un modo libero, cercando le competenze – lo dice il presidente designato Emanuele Orsini dopo aver presentato in consiglio generale gli imprenditori che lo affiancheranno nella squadra di presidenza – Abbiamo cercato, come abbiamo dichiarato nella presentazione del programma, di usare tre parole chiave che era quella del dialogo, unità e identità. Ho ascoltato 186 persone per la formalizzazione della squadra, in modo autonomo e quindi siamo riusciti a costruire una squadra per competenze ma, soprattutto, una squadra che sia vicino al mondo associativo, che sappia lavorare insieme perché oggi abbiamo bisogno di lavorare, questa era la priorità».
Il gruppo che guiderà l’associazione di viale dell’Astronomia nel 2024-2028 si avvarrà anche del contributo di tre special advisor: Antonio Gozzi con delega all’Autonomia strategica europea, Piano Mattei e Competitività, Gianfelice Rocca per le Life Sciences e Alberto Tripi per l’Intelligenza Artificiale.
In chiusura del Consiglio il presidente designato Orsini ha ringraziato Raffaele Langella, ambasciatore, per il lavoro svolto in questi mesi, dall’ottobre 2023, annunciando che fino al suo prossimo incarico, sarà al fianco del presidente designato come consigliere diplomatico. Il nuovo direttore generale sarà Maurizio Tarquini, in arrivo da Unindustria Roma. Il primo segnale lanciato da Orsini prima di diventare presidente a tutti gli effetti con il voto dell’assemblea del 23 maggio.