
Lo dichiara il presidente dell’Inps Pasquale Tridico
Dal 2012 ad oggi secondo il presidente dell’Inps Pasquale Tridico le pensioni pagate all’estero sono diminuite del 20%.
A gennaio 2021 erano state pagate oltre 326 mila pensioni verso l’esterno e il totale include non solo quelle riferite alle prestazioni in regime di totalizzazione internazionale, ma anche quelle liquidate sulla base della sola contribuzione italiana.
La diminuzione è dovuta a varie condizioni: l’esaurimento o comunque il forte ridimensionamento dei flussi migratori tradizionali verso alcuni Paesi (soprattutto del continente americano e in Australia), per cui moltissimi titolari delle prestazioni sono i superstiti dei protagonisti delle ondate migratorie dello scorso secolo; gli interventi normativi; la pandemia.
Mentre si mantiene una sostanziale stabilità dei pagamenti in Europa, cresce fortemente il numero delle pensioni pagate in America Centrale, Asia e Africa, rispettivamente un aumento del 48, 33 e 26 per cento.
Si segnala invece un forte decremento del numero dei pagamenti in America settentrionale, in America meridionale e in Oceania, Aree che storicamente sono state tra le destinazioni preferite dagli emigranti italiani nel secolo scorso e che adesso ospitano i pensionati più anziani il cui numero, negli anni, è destinato a ridursi.
Il 52,6% delle pensioni pagate all’estero appartiene a una donna. La maggiore presenza, in percentuale, di pensionate Inps, si riscontra nell’America meridionale, con quasi il 75%, seguita poi dall’Oceania e dall’America centrale con rispettivamente il 56,1% e il 55,4%.