La copia unica di Blowin’ in the Wind in formato analogico è stata venduta da Christie’s a Londra per 1.482.000 sterline, pari a 1.769.500 di dollari
Asta record per la prima incisione di Blowin’ in the Wind che Bob Dylan registrò in studio nel 1962. La registrazione è stata battuta da Christie’s a Londra per 1.482.000 sterline, pari a 1.769.500 di dollari. Lo ha reso noto la celebre casa d’asta.
La nuova versione, autografata dal suo 81enne autore, ha debuttato con Ionic Original, un nuovo formato di musica analogica sviluppata dallo storico collaboratore T Bone Burnett per la sua nuova società NeoFidelity: è un unico esemplare di alluminio ricoperto di lacca su cui è incisa “una spirale di musica”. La stima della vigilia era tra le 600 mila e il milione di sterline. I fan più devoti hanno potuto ascoltare il brano prendendo un appuntamento con le sedi di Christie’s a Los Angeles, New York e Londra dove il cofanetto di legno che lo contiene era stato esposto prima dell’asta.
Blowin’ in the Wind uscì nel maggio 1963 col secondo album di Dylan in studio, The freewheelin’ Bob Dylan, ma il cantautore la incise il 9 luglio 1962 dopo averne pubblicato le parole sulla rivista Broadside di Pete Seeger. Negli anni della guerra del Vietnam e delle marce per i diritti civili, il brano divenne un inno dei movimenti di protesta, ammirato e replicato da artisti come Mavis Staples, Sam Cooke, Neil Young e Joan Baez, suonato spesso anche nelle chiese e durante le manifestazioni per la pace.