
Gelmini lascia Forza Italia
In Senato la fiducia a Draghi ha ottenuto solo 95 sì. Tra i 192 senatori presenti, di cui 133 votanti, ci sono stati 38 voti contrari. Di fatto, il premier dimissionario ha ottenuto la fiducia, ma è crollata la maggioranza: tre dei partiti principali – Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle – non hanno votato la risoluzione Casini.
Al termine delle operazioni di voto la presidente Casellati ha sospeso la seduta e ha convocato la capigruppo.
Il Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Lega hanno deciso di non partecipare al voto di fiducia sulla risoluzione Casini.
Domani Draghi salirà a Quirinale per conferire con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Prima, alle 9, il dibattito in aula alla Camera sulle comunicazioni rese al Senato e depositate a Montecitorio. Intorno alle 11 era prevista la replica, dalle 13,45 la chiama per il voto di fiducia con risultato intorno alle 15. Con molta probabilità, però, la presenza di Draghi alla Camera alle 9 sarà solo formale: il tempo necessario per annunciare la decisione di andare a dimettersi al Quirinale dal presidente Mattarella.
La data più probabile per le nuove elezioni, al momento, è quella del 2 ottobre. Non si potrà votare il 25 settembre perché cade la vigilia del Capodanno ebraico, quindi il voto dovrebbe slittare alla domenica successiva.
Si è concluso l’incontro tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi a Villa Grande.
Per questo Mariastella Gelmini ha deciso di lasciare il partito. «Ho ascoltato gli interventi in Aula della Lega e di Forza Italia, apprendendo la volontà di non votare la fiducia al Governo (esattamente quello che ha fatto il Movimento 5 Stelle giovedì scorso) – ha affermato la ministra per gli Affari regionali e le autonomi – In un momento drammatico per la vita del Paese, mentre nel cuore dell’Europa infuria la guerra e nel pieno vortice di una crisi senza precedenti, una forza politica europeista, atlantista, liberale e popolare oggi avrebbe scelto di stare, senza se e senza ma, dalla parte di Mario Draghi. Forza Italia ha invece definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini. Questa Forza Italia non è il movimento politico in cui ho militato per quasi 25 anni: non posso restare un minuto di più in questo partito».