Il regolamento del Recovery Plan non consente di avanzare più di due richieste annue
Il Pnrr si basa sul fondamentale principio della continuità, dei progetti e dei finanziamenti. È per questo che nemmeno delle elezioni, come quelle indette per il prossimo 25 settembre, possono “congelare” la richiesta delle tranche semestrali dei prestiti europei.
Stando al testo del regolamento sul Next Generation Ue, infatti, l’Italia potrebbe chiedere o slittamento di una tranche, ma sarebbe comunque vincolata ad avanzare due richieste l’anno, non di più. La tranche rimandata andrebbe dunque persa.
Nessuna clausola in caso di elezioni dunque, anche visto il principio alla base del Recovery Plan i cui esborsi sono da impiegare spalmati nel quinquennio e a prescindere dal Governo in carica in quel momento.
Se quindi a dicembre l’Italia riterrà di non aver raggiunto “traguardi e gli obiettivi concordati e indicati nel piano“, potrà chiedere lo slittamento della tranche finanziaria del Piano ma andrebbe poi a perdere questa rata, non potendo eccedere le due richieste annuali.
Intanto, fra la fine di agosto e l’inizio di settembre la Commissione pubblicherà la sua valutazione sulla richiesta della prima tranche di aiuti. Un pacchetto da 21 miliardi sul quale Draghi ha più volte garantito: “gli obiettivi sono stati raggiunti”.
Per quanto riguarda la terza tranche, gli obiettivi da raggiungere entro dicembre sono ancora 55.
Particolarmente preoccupato il settore agroalimentare e vitivinicolo. Alle imprese del comparto sarebbero infatti destinati contributi per 25 milioni di euro per azioni di informazione, formazione e promozione, in particolare sulle etichette di riconoscimento Ue come Dop e Igp. Per attingere a questi fondi però consorzi e associazioni temporanee (escluse le enoteche) dovranno presentare dei progetti entro l’8 settembre e completare le attività entro il 31 luglio 2023.
Una deadline che preoccupa e che invoca a gran voce dei chiarimenti.