
La Russia ostacola l’uscita delle banche occidentali dal Paese
La Russia ostacola l’uscita delle banche occidentali dal Paese. A riferirlo è Reuters secondo cui la scelta di attaccare l’Ucraina ha spinto gli istituti europei con sede a Mosca a rimuovere gli alti vertici dalle loro posizioni e a studiare modi per uscire dal mercato locale, ma l’escalation delle sanzioni ha limitato le loro opzioni.
La banca centrale russa ha rifiutato di assumere la gestione delle attività locali delle banche straniere e la scorsa settimana il vice ministro delle finanze Alexei Moiseev ha dichiarato che il Paese bloccherà la vendita delle attività russe delle banche straniere in conseguenza del blocco alle attività delle banche russe all’estero a causa delle sanzioni.
Impossibilitate quindi a lasciare il mercato russo, le banche straniere hanno quindi iniziato a cercare di riempire le posizioni vacanti che si sono aperte quando il personale se n’è andato improvvisamente all’inizio della guerra. Raiffeisen Bank per esempio ha pubblicato 276 offerte di lavoro in Russia a luglio, mentre Citi è alla ricerca di candidati per coprire gli 84 posti vacanti di Mosca. Intesa Sanpaolo sarebbe, invece, alla ricerca di esperti nei servizi alla clientela e nei regolamenti in valuta estera ed UniCredit Bank Russia, parte del gruppo UniCredit, cerca anche un acquirente per la sua attività russa.