
A giugno il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a 2.815 milioni, a fronte di un avanzo di 4.802 milioni dello stesso mese del 2021
Dati contrastanti arrivano dal commercio in Italia. A giugno l’Istat stima per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27 un forte aumento congiunturale per le importazioni (+8,6%) e una lieve flessione per le esportazioni (-1,5%). La diminuzione su base mensile dell’export è dovuta soprattutto al calo delle vendite di beni strumentali (- 6,3%), mentre aumentano, con intensità molto diverse, quelle di energia (+16,2%) e beni di consumo non durevoli (+0,4%). Dal lato dell’import, l’aumento congiunturale è determinato principalmente dai maggiori acquisti di energia (+15,3%) e beni strumentali (+10,1%).
Nel secondo trimestre, rispetto al trimestre precedente, l’export cresce del 6,8%; l’aumento, diffuso a tutti i raggruppamenti, è molto sostenuto per energia (+64,8%). Nello stesso periodo l’import segna un rialzo congiunturale del 15,0%, cui contribuisce per due terzi il forte aumento degli acquisti di energia (+30,8%).
A giugno 2022 si rilevano aumenti su base annua dell’export verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27; i più ampi riguardano Turchia (+87,4%), paesi OPEC (+41,7%) e Stati Uniti (+25,3%). Le vendite verso la Russia (-19,1%) si confermano in decisa flessione. Gli acquisti da India (+129,3%), Russia (+120,0%), paesi OPEC (+93,5%) e Cina (+85,5%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media.
A giugno il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a 2.815 milioni, a fronte di un avanzo di 4.802 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico raggiunge i 9.080 milioni (era pari a 2.727 milioni un anno prima). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, seppur ampio, si riduce: da 7.529 milioni per giugno 2021 a 6.265 milioni per giugno 2022.