
Maxi-aiuti di Stato da 280 miliardi per far ripartire la produzione di microchip in Cina
Si fanno sempre più tesi i rapporti tra Usa e Cina. Xi Jinping e Joe Biden dovrebbero parlarsi al telefono oggi in mezzo a una tensione bilaterale sempre più acuta, anche sul fronte di Taiwan e della posizione della Cina a fianco della Russia nella guerra in Ucraina. Una delle fonti di tensione è anche la possibile espulsione delle società cinesi da Wall Street che non si dimostrano perfettamente in linea con le regole della Sec sulla trasparenza dei dati. Si tratta di circa 200 aziende coinvolte, spiega Bloomberg.
Una legge americana firmata nel 2020 dall’ex presidente Trump potrebbe costringere quelle società a lasciare il Nasdaq e la Borsa di New York già nel 2024, se gli ispettori non avranno accesso a tutti i dati. Ma il termine potrebbe anche essere anticipato al 2023 date le tensioni in corso.
Non solo. Gli Usa sfidano la Cina sul fronte dei microchip. Il Senato ha approvato ieri un disegno di legge da 280 miliardi di dollari per promuovere la ricerca scientifica e l’industria dei semiconduttori statunitense, inviando la legislazione alla Camera, dove la presidente Nancy Pelosi ha promesso un’azione rapida. La Casa Bianca teme la dipendenza dall’Asia e punta su un iter veloce al Congresso.
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