Le stime della Cgia sul Pil e sulla crescita economica rilevano un’accelerazione soprattutto nelle Regioni del Nord con Veneto e Lombardia in testa alla classifica
Come cresce l’economia italiana? Prova a rispondere l’ultimo studio della Cgia di Mestre secondo cui a trainare la ripresa italiana è il Nord-Est. La Regione che più aumenterà il suo Pil è il Veneto (+3,4%), seguono Lombardia (+3,3%) ed Emilia Romagna (+3,21%). Le Regioni fanalino di coda nella crescita sono le Marche con +2,4%, la Basilicata con 2,3% e la Calabria con 2,1%.
La crescita nel Paese, che la Cgia stima al 2,9%, avanza dunque a macchia di leopardo, specialmente nel confronto con il Pil pre-pandemico, con solo 7 regioni su 10 che saranno capaci di recuperare i livelli del 2019, ossia Lombardia, Emilia Romagna, Valle d’Aosta, Puglia, Abruzzo, Friuli Venezia-Giulia e Trentino-Alto Adige. Arrancano rispetto al 2019 Toscana (-1,4%), Calabria (-1,8) e Sardegna (-2,1).
A livello provinciale, anche le città che performano meglio sono del Nord Est: Gorizia cresce del +4,4%, seguita da Trieste (+4,3%) e Sondrio (+4,1%). Bene anche Barletta, Caserta e Monza-Brianza (tutte con il 4%). Delle 107 province, ben 51 quest’anno non riusciranno invece a recuperare la perdita di Pil della pandemia.
I dati peggiori si registrano a Pisa (-3,5%), Rovigo (-3,8), Brindisi (- 4), Macerata (-4,1), Vibo Valentia (-4,3) e Belluno (-5,2).
Le stime dell’osservatorio sono inferiori rispetto a quelle avanzate nelle settimane scorse dalla Banca d’Italia, che prevedeva una crescita nazionale del 3,2%, e a quelle dell’Istat (+3,4%). A complicare lo scenario della ripresa economica sarà l’autunno, quando saranno ancora più evidenti gli effetti combinati di caro energia-inflazione e guerra in Ucraina.
La ripresa economica evidenziata è trainata soprattutto dal buon andamento del turismo, dagli investimenti in particolare nel settore edilizio e dall’export, oltre che dagli aiuti pubblici erogati. Tiepido anche il giudizio sui consumi delle famiglie, che concorrono per il 60% al Pil nazionale e che dovrebbero crescere del 2,8% rispetto al 2021 pur rimanendo oltre quattro punti percentuali sotto al 2019.