In forte calo quello asiatico, russo e tedesco che risente dei disagi nel trasporto aereo
L’ultimo studio di Confcommercio conferma la buona ripresa del turismo in Italia, con un andamento variegato in base alla provenienza e ai mercati. In particolare cresce il turismo proveniente dagli States, anche grazie alla buona salute del dollaro, che torna ai livelli pre-pandemici con 4,4 milioni di presenze fra luglio e settembre.
In calo invece il turismo proveniente dall’Asia, così come quello russo, azzerato come prevedibile conseguenza della guerra. Per questo trimestre Confcommercio stima un volume da 17 miliardi, di cui 2,1 miliardi di euro solo americani (+20% rispetto al 2019, segno che i turisti spendono anche di più rispetto al pre-pandemia).
In buona ripresa anche i flussi turistici dall’Europa, con circa un milione di passeggeri dalla Spagna e un recupero anche dal Regno Unito, nonostante questo dato sia ancora in flessione rispetto al 2019.
Frenata invece per il turismo tedesco, fortemente rallentato dai disagi del trasporto aereo che porterà il 27% in meno degli arrivi, con valori inferiori del 18% anche nelle previsioni di settembre. Le aree che subiscono meno questo rallentamento sono quelle raggiungibili con mezzi propri e su strada quali il Nord-Est e del Centro-Nord Adriatico. Solo nel 50% dei casi infatti i turisti tedeschi scelgono voli aerei e il traffico autostradale registrato sulla A22 conferma già da maggio la tendenza a preferire altri mezzi di trasporto.
Lo studio evidenzia anche come le incertezze internazionali ed economiche spingano i turisti a programmare meno i viaggi, con una forte contrazione del preavviso nella prenotazione.
In particolare i voli aerei vengono prenotati sempre più a ridosso, con una media di “anticipo” che va passa dai 79 ai 61 giorni; nello specifico, gli americani prenotano 80 giorni prima rispetto ai 103 del passato mentre i giapponesi dimezzano questo tempo, passando da 76 a 32 giorni.
«Il ritorno, dopo tre anni, del turismo straniero, contribuisce a consolidare la nostra ripresa economica – è il commento positivo di Sangalli. – Le prospettive, però, sono incerte a causa della diminuzione dei consumi, delle agitazioni nel trasporto aereo e dell’incognita pandemia. Occorre, dunque, che il sostegno al settore turistico sia tra le priorità del prossimo esecutivo in termini di contrasto al caro energia e riduzione del carico fiscale».