
Lo scorso 15 gennaio una fuoriuscita di petrolio da una raffineria gestita dalla società spagnola ha causato un enorme danno ambientale. Repsol respinge le accuse
L ‘Indecopi (Istituto Nazionale per la Difesa della Concorrenza e la Protezione della Proprietà Intellettuale peruviano) ha chiesto a Repsol un risarcimento pari all’equivalente in sol peruviani di 4,5 miliardi di dollari.
La richiesta è arrivata a causa del danno ambientale provocato dall’enorme fuoriuscita di petrolio da una raffineria La Pampilla gestita dalla società petrolifera spagnola in Perù lo scorso 15 gennaio. La causa contro Repsol era stata intentata lo scorso maggio, ma è stata accolta da un tribunale del Perù solo ieri.
Secondo Repsol, che respinge le accuse e definisce la richiesta di risarcimento “infondata e inammissibile”, l’incidente sarebbe avvenuto per il “movimento incontrollato” della petroliera a causa del forte moto ondoso causato dall’eruzione vulcanica delle isole Tonga.
Sull’accaduto è in corso un’indagine.