
Il rapporto segnala anche un ribasso per il quinto mese consecutivo i prezzi dei generi alimentari che scendono ad agosto dell’1,9% rispetto a luglio (ma +7,9 su base annua)
Il nuovo “Bollettino sull’offerta e la domanda dei cereali”, stilato dalla Fao, ipotizza un possibile calo della produzione mondiale di cereali dell’1,4%, pari a 38,9 milioni di tonnellate, rispetto allo scorso anno.
Sul fronte dell’utilizzo di cereali a livello mondiale nel 2022/2023, l’agenzia Onu stima un volume di 2,792 miliardi di tonnellate, mentre le riserve mondiali di cereali, al termine della stagione 2023, sembrerebbero destinate a contrarsi del 2,1%, scendendo a un volume di 845 milioni di tonnellate.
Di conseguenza, nel biennio 2021/2022, si avrà un lieve decremento del rapporto mondiale tra riserve e utilizzo di cereali, che dal 30,9% scenderà al 29,5%: un livello che, a giudizio della Fao, sarà ancora relativamente alto, se considerato in una prospettiva storica.
Inoltre, la Fao segnala un ribasso per il quinto mese consecutivo i prezzi dei generi alimentari che scendono ad agosto dell’1,9% rispetto a luglio, pur rimanendo per il 7,9% al di sopra del valore dello scorso anno.
L’indice dei cereali si è contratto dell’1,4%, trainato da una diminuzione del 5,1% delle quotazioni del grano, a sua volta riconducibile a prospettive di produzione più favorevoli nell’America settentrionale e nella Federazione russa, nonché a una ripresa delle esportazioni dai porti del Mar Nero in Ucraina.
I prezzi del riso sono rimasti in media invariati, mentre le quotazioni dei cereali secondari sono aumentate marginalmente (+0,2%). Scendono, invece, del 3,3% le quotazioni degli oli vegetali, come anche i prodotti lattiero-caseari in calo del 2%, pur attestandosi su un valore superiore del 23,5% rispetto ad agosto 2021.
Per il decimo mese consecutivo è scattato l’aumento sui prezzi mondiali del formaggio, mentre le quotazioni del latte hanno subito una battuta di arresto.
Segno meno anche per le quotazioni della carne, diminuite dell’1,5% da luglio, continuando tuttavia a rimanere per l’8,2% al di sopra del valore dello scorso anno. Agosto riporta in basso l’asticella del pollame, complici le elevate disponibilità di esportazioni, mondiale, mentre i prezzi globali della carne bovina hanno perso valore, in risposta a un indebolimento della domanda interna di alcuni paesi leader nell’esportazione. In controtendenza, sono in aumento i prezzi della carne suina.
Infine per lo zucchero prezzi in discesa del 2,1%, fino a raggiungere il livello piu’ basso dal luglio 2021, dovuto prevalentemente da un record delle esportazioni in India e dalla contrazione dei prezzi dell’etanolo in Brasile.