Non è chiaro se si tratterà solo del gas russo o di tutto il gas importato, come aveva proposto l’Italia
I ministri Ue dell’energia, dopo essersi riuniti in un vertice straordinario, hanno invitato la Commissione a proporre entro metà settembre misure per limitare i ricavi di produttori di energia elettrica inframarginali con bassi costi di produzione e ad introdurre un contributo di solidarietà da parte delle società di combustibili fossili da utilizzare per mitigare l’impatto dei prezzi elevati dell’energia sui clienti.
Inoltre a proporre interventi di emergenza e temporanei, compreso il massimale del prezzo del gas. Non è chiaro se si tratterà solo del gas russo o di tutto il gas importato: presumibilmente si tratterà della prima opzione, ma viene lasciata aperta la porta a un’estensione in futuro.
In un punto del documento finale della riunione straordinaria del Consiglio, infatti, viene specificato che i ministri hanno esaminato le possibili opzioni per l’introduzione di un tetto massimo di prezzo sul gas importato da giurisdizioni specifiche e che su questi sono necessari ulteriori lavori sulla possibile introduzione di tale misura.
A sostegno di un tetto generalizzato l’Italia e altri 14 governi, come anticipato dal ministro Cingolani. Fino a ieri prevaleva la netta chiusura a questa prospettiva.