
Dopo il flop negli abbonamenti, la scelta di investire sul gaming è arrivata durante un più ampio rallentamento nel settore dei giochi
Netflix ha stretto un accordo con Ubisoft, una delle più grandi società di videogiochi europee, con l’obiettivo di accelerare la crescita del suo settore dedicato al gaming. Per effetto della partnership il gruppo francese svilupperà giochi per la società di streaming video (ma anche podcast e audiolibri), che l’anno prossimo lancerà tre nuovi giochi per dispositivi mobili: Assassin’s Creed, Mighty Quest e Valiant Hearts.
I giochi saranno resi disponibili esclusivamente agli abbonati Netflix, senza pubblicità o acquisti in-app, consentendo a Ubisoft di attingere a nuovi segmenti di pubblico e sperimentare nuovi formati per i titoli esistenti. Non sono stati annunciati dettagli sul valore dell’accordo.
Sullo sfondo della partnership, la necessità del gigante dello streaming di rafforzare il suo nascente business dei giochi. Netflix ha perso più della metà del suo valore di mercato da aprile, quando ha rivelato che la crescita degli abbonati si era interrotta, dopo un decennio.
I grandi gruppi tecnologici tra cui Amazon, Meta, Google e Apple negli ultimi anni hanno tutti intensificato i loro investimenti nei videogiochi. Da quando è entrata nel settore, Netflix ha lanciato 28 giochi e anche acquisito tre società di sviluppo, tra cui Night School Studio e Boss Fight Entertainment. A marzo, ha acquisito Next Games, lo sviluppatore finlandese che ha creato il videogame per dispositivi mobili basato su Stranger Things.
Netflix conta di avere un totale di 50 giochi sulla piattaforma entro la fine dell’anno. Nonostante questi sforzi, l’azienda ha faticato a convertire rapidamente gran parte dei suoi circa 221 milioni di abbonati in player di videogiochi.
Secondo la società di market intelligence Apptopia sono appena 1,9 milioni gli utenti attivi giornalieri dei giochi mobile della società. Leanne Loombe, responsabile del settore per Netflix, ha dichiarato che l’azienda è ancora “molto impegnata nei giochi”, ma è in una fase di sperimentazione e cerca di individuare lo stile e i generi più in linea con i suoi utenti.
Non solo. La scelta di investire sul gaming è arrivata durante un più ampio rallentamento nel settore dei giochi, con i produttori di console, gli editori di videogiochi e i produttori di chip di gioco che parlano di vendite in calo.