
Secondo il gruppo finlandese se non si trova un accordo entro 30 giorni potrebbero partire i licenziamenti
Continua lo scontro tra Wärtsilä e i sindacati. Il gruppo finlandese ha presentato il “piano di mitigazione” ai sindacati, ai Ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro, all’ANPAL, alla Regione Fvg e a Confindustria Alto Adriatico.
Nessuna sospensione della procedura, ma Wärtsilä sostiene di essere disponibile ad avviare un dialogo per raggiungere un accordo nei prossimi 30 giorni, poi, ci sarà un anno di tempo per implementare il piano stesso. Al termine della scadenza dei 30 giorni, in assenza di una intesa potrebbero partire i licenziamenti di 451 dipendenti. In sostanza l’azienda non vuole fare alcun passo indietro, anche se aleggia l’ipotesi di ricorsi a cig e ricollocazione.
I sindacati hanno definito il piano “irricevibile”.
«È esattamente quello che ci aspettavamo: un piano di dismissione che non prendiamo neanche in considerazione» ha dichiarato Marco Relli della Fiom-Cgil.
Secondo Antonio Rodà della Uila si tratta di un piano “funzionale a gestire una chiusura”. «È un piano che per Trieste non ha nessuna prospettiva» ha continuato Rodà.
«Hanno mandato un piano asettico, privo di contenuti e vago, che è quello che ci aspettavamo da un’azienda che non ha voluto sedersi a un tavolo seriamente e aprire un confronto» ha aggiunto Alessandro Gavagnin della Fim-Cisl.