La preoccupazione è per il futuro e le conseguenze delle tensioni internazionali, oltre all’aumento dei costi
L’entusiasmo viene trattenuto dall’incertezza geopolitica che può far cambiare le carte in tavola, ma se il trend di crescita verrà mantenuto l’export agroalimentare italiano supererà i 60 miliardi.
Coldiretti, sulla base dei dati Istat, evidenzia la crescita del 9,5% ma sottolinea la problematica dei rincari energetici e della guerra in Ucraina. I prodotti più esportati sono vino e ortofrutta fresca.
Il principale mercato di sbocco, in aumento a gennaio-giugno del 13,7%, è quello della Germania, davanti agli Stati Uniti in salita del 21,4% e seguita dalla Francia (20,2%). Il Regno Unito aumenta del 20,5% e il Made in Italy si è scoperto forte anche dopo la Brexit, nonostante tutte le difficoltà. Del 25,7% cresce la Turchia, mentre Cina e Russia segnano il calo rispettivamente del 25,8% e del 14,8%.