
Mentre l’incontro di ieri in Confindustria ha ribadito la mancanza di commissioni, il ministro cerca di ottenere un nuovo piano industriale
Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha incontrato l’ad di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco, sul dossier Ansaldo Energia, ribadendo la necessità di un piano industriale sostenuto da risorse certe che tuteli la capacità e le competenze produttive delle società. Lo apprende l’Ansa da fonti qualificate.
Per Orlando ci sono le condizioni per superare questo momento, ma «è necessario che l’azionista pubblico metta in campo ogni sforzo, tutelando il lavoro e il grande know how dei dipendenti Ansaldo».
Il ministro ha sollecitato un intervento di ricapitalizzazione per assicurare un futuro all’impianto genovese e al ruolo sul mercato di Ansaldo Energia. Il tutto, ha ribadito nell’incontro il ministro Orlando, «deve avvenire nel confronto con il sindacato e nello spirito del massimo dialogo sociale».
Nel frattempo i lavoratori sono tornati in piazza. L’incontro di ieri in Confindustria ha confermato la crisi: zero commesse per i primi mesi del 2023 e uno scarico di lavoro di 200 mila ore che coinvolgerebbe circa un terzo dei 2400 dipendenti.
«Non lasceremo che siano i lavoratori l’agnello sacrificale di scelte politiche e manageriali sbagliate» dice Federico Grondona dell’rsu. Questa mattina i lavoratori si sono quindi riuniti in assemblea davanti alla portineria centrale: sindacati ed rsu hanno illustrato i contenuti del tavolo di ieri, poi è partito il corteo diretto alla prefettura.
Al corteo partecipano circa 800 lavoratori e alla protesta dei dipendenti di Ansaldo Energia si sono aggiunte rappresentanze di lavoratori delle altre aziende industriali genovesi.