
Sun è stato riconosciuto colpevole di “aver approfittato dei suoi vari incarichi a Shanghai e presso il ministero di Pubblica sicurezza allo scopo di assicurare favori in cambio di enormi tangenti”
Sun Lijun, ex vice ministro di Pubblica sicurezza, è stato condannato a morte in primo grado con la sospensione della pena per aver accettato tangenti totali superiori a 646 milioni di yuan (circa 91 milioni di dollari).
È quanto ha deciso il Tribunale intermedio del popolo di Changchun, nella provincia del Jilin, che ha privato Sun, 53 anni, dei suoi diritti politici a vita, nell’ambito di una mossa vista come finalizzata ad eliminare alti funzionari del Partito comunista a poche settimane del XX Congresso in cui il presidente Xi Jinping dovrebbe assicurarsi un inedito terzo mandato alla guida del Pcc.
Il tribunale, ha riferito il network statale Cctv, ha disposto la confisca di tutti i beni personali di Sun e la pena dell’ergastolo senza commutazione della pena o la libertà condizionale allo scadere dei due anni di sospensione della pena di morte.
Condannato, inoltre, a otto anni di reclusione per il reato di manipolazione del mercato mobiliare (con la multa di un milione di yuan) e a 5 anni di carcere per la detenzione illegale di armi da fuoco.
Sun, ex potente vice ministro, è stato riconosciuto colpevole di “aver approfittato dei suoi vari incarichi a Shanghai e presso il ministero di Pubblica sicurezza allo scopo di assicurare favori in cambio di enormi tangenti”.
Fu arrestato su disposizione della Procura suprema del popolo quasi alla vigilia del delicato passaggio del Plenum (8-11 novembre scorsi) del Pcc, che gettò le basi del nuovo mandato a Xi. Sun, tra l’altro, era apparso in tv proprio con il presidente cinese in visita a Wuhan il 10 marzo 2020, mentre era finito sotto indagine ad aprile dello stesso anno.
Ieri, sempre il Tribunale intermedio del popolo di Changchun, ha condannato Fu Zhenghua, ex vice ministro di Pubblica sicurezza ed ex ministro della Giustizia, alla pena di morte con pena sospesa per aver accettato tangenti (pari a 117 milioni di yuan) e violato ripetutamente la legge per guadagno personale: anche per lui carcere a vita senza possibilità di commutazione nè di libertà vigilata.