
Il ministro della Transazione ecologica attende la riunione di domani della Commissione europea sul problema globale del caro energia
Alla vigilia della nuova stangata sulle bollette, che l’Autorità per l’energia comunicherà oggi pomeriggio, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani torna alla carica sul price cap incalzando la Commissione Ue che giusto domani è finalmente chiamata ad formalizzare le sue proposte contro il caro-energia.
«La lettera che abbiamo scritto rappresenta un macigno, anche perché è firmata da molti paesi tra cui alcuni molto grandi come Francia, Spagna e Polonia. Devo dire la verità: se una istanza di questo livello fosse ignorata bisognerebbe farsi qualche domanda», afferma in un’intervista al quotidiano La Stampa.
Una parte dei consumatori contesta la scelta dell’Arera di aggiornare ogni mese le bollette perché favorirebbe solo le imprese. «L’Authority – spiega Cingolani – sta rivedendo alcuni meccanismi proprio perché sono i primi ad essere consapevoli della grande complessità della situazione frutto di una vera e propria economia di guerra. L’Arera opera sempre nell’interesse degli utenti, per cui tenderei a fidarmi. Di fondo, però, il problema è che la borsa del gas di Amsterdam proprio non funziona: il Ttf non riflette assolutamente la situazione del mercato e le quotazioni sono assolutamente innaturali. Per questo occorre introdurre il price-cap, non dico per tornare ai prezzi di un anno e mezzo fa ma almeno per evitare certi picchi inaccettabili».
«Poi – prosegue Cingolani – occorre disaccoppiare il prezzo dell’energia per fare in modo di slegare almeno quella prodotta con le fonti rinnovabili da quello del gas».