
Il SSN può essere integrato da un sistema ibrido che assicuri copertura e tempistiche ridotte per usufruire di prestazioni sanitarie
In Italia il Sistema sanitario nazionale è integrato dal Sistema di assistenza integrativa, descritto nel d. lgs. n. 502 del 1992. Mediante questo istituto, i cittadini possono integrare i servizi sanitari che ricevono facendo riferimento ad associazioni, enti, società di mutuo soccorso e compagnie assicurative iscritti all’Anagrafe dei Fondi Sanitari.
Queste strutture integrano il sistema di sanità pubblico offrendo una copertura parziale o addirittura totale dei costi e consentendo al cittadino di ricevere le cure necessarie tempestivamente (rispetto alle tempistiche spesso lunghissime dei settore pubblico).
In base alla copertura definita negli accordi, il fondo di assistenza sanitaria integrativa si occupa dunque di rimborsare il cittadino della spesa per il servizio reso o di versare direttamente l’importo alla struttura che ha reso il servizio.
Talvolta è possibile essere iscritti a fondi di assistenza sanitaria integrativa senza esserne a conoscenza. In particolare, tutti possono registrarsi in questo sistema parallelo ma l’iscrizione è più frequente per lavoratori subordinati, liberi professionisti, quadri e dirigenti (laddove Ccnl, contratti individuali o albi professionali lo prevedano esplicitamente), ma anche pensionati, familiari a carico e titolari di determinate carte di credito con polizza assicurativa.
L’iscrizione a uno di questi fondi è dunque volontaria e comporta, in ogni caso, la responsabilità di controllare le strutture sanitarie convenzionate con quello specifico servizio e le coperture offerte.