
I dati settoriali di fine terzo trimestre hanno rivelato altri diffusi decrementi, con accelerate contrazioni sia nel manifatturiero che nel terziario
Continua a calare, per il terzo mese di fila, l‘attività economica del settore privato dell’eurozona che a settembre è scesa a 48.1, il tasso minore da gennaio 2021.
L’Indice destagionalizzato S&P Global PMI della Produzione Composita dell’Eurozona di settembre – si legge in una nota – si è posizionato su un valore inferiore alla soglia di non cambiamento di 50.0 per il terzo mese consecutivo, segnalando un forte ribasso dell’attività economica nel settore privato dell’eurozona. Con 48.1, l’indice è sceso rispetto a 48.9 di agosto ed ha indicato il calo più rapido della produzione da gennaio 2021.
I dati settoriali di fine terzo trimestre hanno rivelato altri diffusi decrementi, con accelerate contrazioni sia nel manifatturiero che nel terziario. Questo declino si è sentito di più tra i produttori di beni a causa – si segnala nella nota – gli alti costi energetici, gli attuali disagi sulla disponibilità dei materiali e la cancellazione degli ordini, che hanno ostacolato i volumi di produzione nelle fabbriche dell’eurozona. Tuttavia, nel corso del mese, l’alta inflazione ha anche intralciato fortemente le aziende del terziario.
Il flusso totale degli ordini acquisiti a settembre ha segnato il terzo declino mensile consecutivo e al tasso più forte da novembre 2020.
Tra i paesi dell’eurozona monitorati a settembre, solo due hanno registrato una crescita della produzione del settore privato. In Irlanda il tasso di espansione è lievemente aumentato. Anche la Francia ha registrato un miglioramento dei livelli di attività, anche se debole complessivamente e molto più lieve di quello nei mesi precedenti, dopo la fine delle restrizioni anti-pandemiche.
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