
Le Borse europee chiudono in ribasso, a causa dei persistenti timori di recessione, nonostante le speranze che la Federal Reserve riesca a ridurre il ritmo dei rialzi aggressivi dei tassi di interesse
Milano è stato il peggiore listino d’Europa con una perdita dell’1,03%. A seguire, Madrid ha perso lo 0,93% a 7.509,61 punti. Londra e Parigi hanno lasciato entrambe sul terreno lo 0,82%, rispettivamente a 6.994,50 punti e 5.936,42 punti. Infine Francoforte ha ceduto lo 0,40% a 12.467,39 punti.
Le Borse europee chiudono in ribasso, a causa dei persistenti timori di recessione, nonostante le speranze che la Federal Reserve degli Stati Uniti riesca a ridurre il ritmo dei rialzi aggressivi dei tassi di interesse. La posizione degli investitori è improntata alla cautela in vista della pubblicazione di domani del rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti, che potrebbe influenzare la prossima mossa della Fed. I dati di oggi provenienti dagli Usa hanno mostrato che le richieste di disoccupazione per la prima volta sono scese a 219.000, ma al di sopra delle aspettative. Intanto, il Fmi ha avvertito che i rischi di recessione stanno crescendo e combattere l’inflazione resta cruciale.
Proseguono al ribasso gli indici di Wall Street, con le azioni di Walgreens Boots e Intel, che trascinano in calo l’indice blue-chip. In questo momento il Dow scende di 105,40 punti (-0,35%), lo S&P 500 di 11,14 punti (-0,29%), il Nasdaq Composite è in ribasso di 6,78 punti (-0,06%). Il petrolio Wti al Nymex guadagna l’1,03% a 88,66 dollari al barile. Tesla sta perdendo lo 0,85%, nonostante la Deutsch Bank abbia inserito la casa automobilistica tra gli investimenti top dei prossimi 12 mesi.
Il gas, dopo una mattinata molto volatile, si è stabilizzato sopra i 170 euro al megawattora (174, +0,4%). Sul valutario euro/dollaro a 0,9830 da 0,9850. Euro/yen a 142,27 (da 142,6), dollaro/yen a 144,78 (da 144,6).
Chiusura su livelli invariati per lo spread tra BTp e Bund in un contesto di moderato aumento dei rendimenti dei bond della Zona euro. A fine seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005494239) e il pari scadenza tedesco si è attestato a 243 punti base, uno in più rispetto alla chiusura di ieri. Rialzo più sensibile per il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un’ultima posizione al 4,51% dal 4,44% dell’ultimo riferimento.
A Milano bene i petroliferi (+2,1% Tenaris, piatte Eni e Saipem) e alcuni industriali come Pirelli, Interpump e St. Sull’indice hanno pesato in primis i finanziari (-3,4% Finecobank, -3,7% Banco Bpm, -3,8% Mediobanca) ma anche Enel (-3,5%) tornata ai minimi da oltre 5 anni sotto 4,2 euro e la nuova frenata di Generali e Banca Generali in attesa di capire le mosse di Trieste su asset manager esteri e sulla stessa controllata. Pesante Mps (-5,3%) a causa del quadro incerto sulla sottoscrizione dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi che partirà dopo la metà del mese.