
La modifica è stata proposta dall’autorità giapponese dell’energia nucleare, in linea con la volontà del primo ministro
Il capo dell’Agenzia nucleare giapponese ha dichiarato che la norma che limita la vita operativa delle centrali a un massimo di 60 anni dovrebbe essere rimossa.
La possibile modifica è in linea con l’obiettivo del primo ministro Fumio Kishida, quello di estendere la durata di vita delle centrali per ridurre le emissioni di anidride carbonica e fornire una fornitura stabile di energia elettrica.
Tuttavia, la preoccupazione dell’opinione pubblica sulla sicurezza degli impianti nucleari è molto radicata in Giappone dopo il disastro di Fukushima del 2011.
«Possiamo assicurarvi che le norme rigorose non saranno mai compromesse», ha dichiarato Shinsuke Yamanaka, presidente dell’Autorità di regolamentazione nucleare, come riporta Japan Today. In seguito alla crisi nucleare innescata da un forte terremoto e da uno tsunami, il Giappone ha introdotto norme di sicurezza rigorose che limitano in linea di principio il periodo di servizio dei reattori nucleari a 40 anni.
Tuttavia, riporta il sito, tale periodo può essere esteso di 20 anni (solo una volta) se vengono apportati miglioramenti alla sicurezza e se un reattore supera il vaglio dell’autorità di regolamentazione.