
La Regione Lazio ha presentato un piano per ridurre i consumi e i costi delle bollette, anche allo scopo di tutelare il settore della sanità
Il caro energia non risparmia nessuno, enti locali compresi. Così in ordine sparso e su propria iniziativa anche le Regioni cominciano a intraprendere misure per limitare i consumi e tagliare i costi, laddove possibile. Fra tutte, si sta muovendo il Lazio con un piano di razionalizzazione che prevede l’estensione dello smart working, il taglio dell’illuminazione negli uffici, la chiusura anticipata, ove possibile, e un razionamento dell’uso dei riscaldamenti.
Riprendendo il modello dei privati per i quali è stato esteso lo smart working semplificato, Regione Lazio promuoverà dunque l’impiego del lavoro da remoto, puntando contestualmente alla riduzione delle ore di illuminazione negli uffici, anche attraverso la chiusura anticipata di sportelli e strutture in cui non vengano erogati servizi essenziali e non ci siano contatti con il pubblico.
Come già annunciato dal Governo, il piano della Regione, annunciato dal vicepresidente Daniele Leodori, prevede anche un razionamento dei consumi di gas per il riscaldamento, che sarà più basso negli uffici pubblici.
Tutte misure che puntano non solo a tagliare i consumi e dunque i costi delle bollette, ma anche a tutelare settori che per loro natura non potranno subire razionamenti o restrizioni, fra tutti la sanità dove la carenza di materie prime o costi eccessivi possono mettere a rischio le strutture ospedaliere.