
Il ministro italiano della Transizione energetica Cingolani è con i colleghi a Praga per il vertice informale sull’energia
I ministri dell’Energia dei Ventisette, che da ieri sera sono a Praga per una riunione informale convocata dalla presidenza di turno ceca del Consiglio Ue, sono “d’accordo sulla diagnosi”, ma non ancora sulla terapia riguardo alla crisi energetica causata dall’aumento incontrollato dei prezzi. Lo ha detto oggi il ministro italiano della Transizione energetica, Roberto Cingolani, a margine della riunione.
«Siamo qui – ha detto ai giornalisti – dopo un lungo periodo di discussioni e negoziati. Stiamo facendo progressi su come ridurre l’impatto dei prezzi e come rafforzare la solidarietà fra gli Stati membri. Ieri sera durante la cena di lavoro a Praga abbiamo lavorato fino a tardi, stiamo facendo progressi”, ha ripetuto, “ma niente è stato ancora definito».
«Oggi – ha continuato Cingolani – ci aspettiamo qualche passo avanti in più. Comunque è una strada ancora lunga, c’è bisogno di un po’ di pazienza. Sul “disaccoppiamento” fra i prezzi del gas e dell’elettricità penso che ci sia un accordo generale – ha osservato il ministro -, e che la Commissione si stia muovendo nella giusta direzione, ovvero verso una riforma della struttura del mercato elettrico. Riguardo all’introduzione di un tetto al prezzo del gas, invece, sono tutti d’accordo sul fatto che i prezzi oggi sono folli, e che questo dipende dalla struttura del mercato, ma ci sono diverse soluzioni possibili. Dobbiamo essere molto attenti, perché qualsiasi cosa facciamo dobbiamo preservare la solidarietà e la collaborazione fra noi. Siamo d’accordo sulla diagnosi, ma stiamo ancora discutendo della terapia», ha concluso Cingolani.
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