
Il leader dei Giovani di Confindustria Di Stefano ha parlato al convegno di Capri: “L’Istat ha lanciato un allarme forte e inequivocabile”
Il contrasto del declino demografico sia al centro delle politiche pubbliche. Lo chiede il leader dei Giovani di Confindustria Riccardo Di Stefano (nella foto) al convegno di Capri.
«L’Istat ha lanciato un allarme forte e inequivocabile: se il crollo delle nascite non verrà arrestato, nel 2050 l’Italia perderà 5 milioni di abitanti. Di cui 2 milioni giovani».
Secondo Di Stefano «Occorre studiare un modello italiano che, partendo dai punti di forza e debolezza specifici della nostra società, introduca strumenti che servano a un triplice scopo: sostenere l’inversione della curva demografica; aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro; evitare l’abbandono della vita professionale da parte delle donne che già vi partecipano».
Secondo il presidente dei Giovani di Confindustria «L’unico modo, nell’immediato, per contrastare il declino demografico, è quello di accrescere la partecipazione al lavoro delle donne». In questo contesto «sarebbe ora di guardare anche ai fenomeni migratori con realismo, efficacia e senza paura» nota Di Stefano.
«Grandi nazioni vi hanno costruito la propria fortuna – conclude -. Il nostro obiettivo deve essere quello di attirare talenti e integrare efficacemente coloro che arrivano e che intendono restare, che non sono affatto la maggioranza. E per coloro che restano, e che contribuiscono come ogni altro cittadino al progresso del Paese, non negare una piena cittadinanza che è, per ogni donna e uomo, baricentro di appartenenza, diritti e doveri».