Samantha Cristoforetti porta il cibo del futuro nello spazio, tra pregi e difetti
Nella sua ultima avventura spaziale, Samantha Cristoforetti ha abbattuto un altro stigma: quello degli alimenti a base di insetti. A chilometri dalla Terra e in una location che sa già di futuro, l’astronauta ha addentato uno snack al mirtillo…ma a base di grilli. Gli insetti, se allevati con le dovute procedure di controllo sanitario, potrebbero essere una risorsa molto più disponibile e popolare rispetto alla carne sintetica o vegetale, nonché un aiuto immediato per la crisi delle risorse. Ma devono superare il pregiudizio di parte del pubblico. L’astronauta è stata infatti bombardata di critiche, per aver consigliato di provare una pietanza a base di insetti. Esistono però degli svantaggi nel consumare questi alimenti?
Uno dei commenti più gettonati è evidenziare i contro di questa alimentazione. Che in effetti esistono, anche se già ci facciamo i conti tutti i giorni per alimenti meno ‘ disprezzati’ come uova o pesce. Il primo tra tutti, la sicurezza. La pandemia ci ha insegnato che colonie di animali in numerosi individui possono dare effetti molto spiacevoli e non sempre controllabili. Gli insetti edibili non vanno solo selezionati per specie, visto che alcune di queste sono velenose, ma è indispensabile controllare l’assenza di parassiti. Impresa non semplicissima quando invece di avere un allevamento da mille capi, come nel caso dei bovini, si ha un terrario da migliaia di individui.
Non mancano gli inconveniente degli altri alimenti, come fa notare su HuffingtonPost Ettore Capri. Anche gli artropodi e gli altri zampettanti candidati alla nostra tavola possono essere contaminati da salmonella, e.coli o il campylobacter. Che però, è bene far notare, non risparmiano nemmeno carne, uova, latte e derivati. Sarebbe meglio anche non lasciarsi ingannare dalle dimensioni: gli insetti sono infatti estremamente proteici e come molti alimenti ricchi di proteine andrebbero sì consumati, ma con moderazione; oltre a poter essere potenzialmente causa di allergie e intolleranze. Attenzione inoltre alle contaminazioni chimiche: se entrano a contatto con pesticidi, gli insetti possono contaminarsi con piombo, rame e cadmio. Il piombo però, a onore della cronaca, non risparmia nemmeno il pesce.
Infine bisogna fare attenzione ai fanerotossici (cioè gli insetti che potrebbero contenere tossine che si manifestano nel passaggio tra bocca ed esofago quindi con effetti spesso più immediati) e criptotossici, cioè il cui consumo prolungato ed eccessivo porta a importanti alterazioni causa anche di patologie gravi. Ad esempio, si scrive su Focus, alcuni scarafaggi contengono quantità molto elevate di testosterone, che alla lunga può provocare danni gravi, tra cui cancro al fegato e infertilità. Inoltre meglio non consumare troppa chitina. Si tratta di un polisaccaride che costituisce la base dell’esoscheletro di molti insetti ed è un potenziale antinutriente. Questa sostanza cioè impedisce, in particolari condizioni di trasformazione, di processare e assorbire correttamente proteine e altre sostanze utili, come calcio, zinco, manganese, ferro e magnesio. Consumiamo abitualmente molti antinutrienti (un esempio? le mandorle e alcuni cereali) ma il problema può presentarsi se ne assumiamo quantità eccessive.
Qualche contro, ma anche vantaggi, e non indifferenti. Uno tra tutti la capacità di produrre grandi quantità di prodotto, a prezzo modico sia per le spese sia per il pianeta. Inoltre va considerato che molte problematiche della carne di insetto, come accade per altri tipi di alimento, scompaiono con processi di congelamento, bollitura, cottura e pastorizzazione. Inoltre sono assolutamente commestibili per l’uomo, che non solo ha un metabolismo compatibile con gli insetti, ma ne consuma abitualmente ogni giorno: nel mondo infatti se ne mettono nel piatto circa 2000 specie che vengono gustate nell’80% del pianeta.