
Si tratta del tredicesimo aumento di fila, a fronte di materie prime sempre più care per un Paese privo di risorse minerarie e della svalutazione della valuta nipponica sul dollaro
L’inflazione in Giappone mostra il maggior incremento in oltre 30 anni (se si esclude il periodo che ha seguito l’aumento dell’Iva), spinta dall’aumento dei costi energetici e la perdita di valore dello yen che rende più gravose le parcelle dei beni importati.
In settembre l’indice dei prezzi al consumo (escluso il cibo fresco) sale al 3%, sopra l’obiettivo della Banca centrale del Giappone (Boj) del 2% per il sesto mese consecutivo. Si tratta del tredicesimo aumento di fila, a fronte di materie prime sempre più care per un Paese privo di risorse minerarie e della svalutazione della valuta nipponica sul dollaro, ai minimi in 32 anni