
Nessun trasferimento, rigettata contestazione Inps; il presidente Marchetta: «Siamo soddisfatti»
Nessun trasferimento d’azienda tra la ex Sise, società della Croce rossa e la nuova azienda Seus che gestisce il servizio di emergenza del 118. Lo ha decisione il giudice Santina Bruno della sezione lavoro del Tribunale di Palermo. Così Seus non paga i 19 milioni richiesti dall’Inps che aveva contestato inadempienze in merito all’assunzione dei lavoratori licenziati da Sise Spa.
Secondo l’Inps la Seus avrebbe goduto indebitamente dei benefici contributivi previsti dalla legge 223 del 91 per l’assunzione del personale ex Sise poiché vi era stato un trasferimento di tra le due aziende che avrebbero operato in continuità. Il tribunale ha invece accolto le tesi della Seus che ha sostenuto che tra Sise e Seus non si è mai realizzato un trasferimento di azienda «secondo il modello normativo come peraltro ritenuto ormai pacificamente dalla Suprema Corte di Cassazione, – spiega il legale della Seus – vista la natura assolutamente nuova della organizzazione aziendale subentrante nella gestione del servizio 118 in Sicilia. L’assunzione del personale proveniente da Sise si è resa necessaria per Seus al fine di ottemperare a precisi accordi politico-sindacali tra l’assessorato regionale della Salute, la Cgil, la Fials, Cisl, Ugl, per il mantenimento dei livelli di occupazione del personale alle dipendenze del servizio di emergenza urgenza sanitaria 118».
«Siamo soddisfatti, al termine di una vicenda pluriennale sono state accolte le nostre ragioni – ha dichiarato il presidente della Seus, Pietro Marchetta – Ciò è molto importante per la salvaguardia degli equilibri di bilancio della Seus e conseguentemente per la stabilità occupazionale degli oltre 3.000 dipendenti di questa fondamentale società partecipata della Regione».