
Mosca risponde così alle pressioni internazionali, le proteste di Borrell
«La decisione della Russia di sospendere la partecipazione all’accordo sul Mar Nero mette a rischio la principale via di esportazione di cereali e fertilizzanti, tanto necessari per affrontare la crisi alimentare globale causata dalla sua guerra contro l’Ucraina. L’UE esorta la Russia a revocare la sua decisione» lo ha affermato, su Twitter, l’alto rappresentante dell’UE Josep Borrell. Nessun movimento di merci per il trasporto di grano ucraino nel Mar Nero è stato infatti autorizzato per oggi, ha annunciato il Centro di coordinamento congiunto (Jcc) responsabile della supervisione dell’accordo internazionale firmato la scorsa estate.
Si tratta della risposta di Mosca alle nuove accuse riguardo l’utilizzo programmato della ‘bomba sporca’ e a possibili evidenze di un coinvolgimento degli 007 inglesi nel sabotaggio del gasdotto Nord Stream 2. Così la Russia chiude i rubinetti, questa volta del grano. Un gesto pericoloso non tanto per i paesi occidentali ma per la stabilità del Medio Oriente, dove le riserve di grano dell’area MeNa (Medio Oriente e Nord Africa) sono già insufficienti a coprire il fabbisogno della popolazione e diversi milioni di persone sono a rischio denutrizione e malnutrizione. «Il 30 ottobre non è stato raggiunto un accordo congiunto sui movimenti di uscita e di entrata delle navi da carico», ha dichiarato il Jcc in un comunicato diffuso nella notte, dopo che Mosca ha sospeso la sua partecipazione all’accordo firmato il 22 luglio a Istanbul adducendo come giustificazione un attacco di droni alle sue navi, che comprometterebbe la sicurezza dei carichi trasportati.