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Digital Markets Act: la legge europea per arginare le Big Tech

Giulia Guidi
31 Ottobre 2022
Digital Markets Act: la legge europea per arginare le Big Tech
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La normativa è stata proposta dalla Commissione nel dicembre 2020 e approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio nel marzo 2022. Entra in vigore domani, 1° novembre Domani in tutta […]

epa08884737 Avaaz activist dressed as Facebook's CEO Mark Zuckerberg saying regulate me, poses in front of European Commission headquarters  in Brussels, Belgium, 15 December 2020. Later on 15 December EU commission will present Digital Services Act and the Digital Markets Act,  setting rules for the digital world.  EPA/OLIVIER HOSLET

La normativa è stata proposta dalla Commissione nel dicembre 2020 e approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio nel marzo 2022. Entra in vigore domani, 1° novembre

Domani in tutta l’Ue entrerà in vigore il Digital Markets Act (Dma). Il nuovo regolamento, sottolinea la Commissione Europea, mira a porre fine alle pratiche sleali delle aziende che agiscono come guardiani nell’economia delle piattaforme online. La normativa è stata proposta dalla Commissione nel dicembre 2020 e approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio nel marzo 2022.  

Il Dma definisce quando una grande piattaforma online si qualifica come “gatekeeper”. Si tratta di piattaforme digitali che forniscono una piattaforma tra utenti aziendali e consumatori, che può garantire loro il potere di agire come regolatori privati, creando così un collo di bottiglia nell’economia digitale. Per affrontare questi problemi, il Dma definisce una serie di obblighi che dovranno rispettare, vietando determinati comportamenti.  

Le società che gestiscono uno o più dei cosiddetti “servizi di piattaforma core” elencati nel Dma si qualificano come “gatekeeper” se soddisfano alcuni requisiti. Si tratta di servizi di intermediazione online come app store, motori di ricerca online, servizi di social network, alcuni servizi di messaggistica, servizi di piattaforma di condivisione video, assistenti virtuali, browser Web, servizi di cloud computing, sistemi operativi, mercati online e servizi pubblicitari.

Sono tre i criteri principali che portano un’azienda nell’ambito del Dma. Primo, una dimensione che incide sul mercato interno: quando l’azienda realizza un determinato fatturato annuo nello Spazio Economico Europeo (See) e fornisce un servizio di piattaforma core in almeno tre Stati membri dell’Ue. 

Secondo, il controllo di un importante gateway per gli utenti aziendali verso i consumatori finali: quando l’azienda fornisce un servizio di piattaforma principale a oltre 45 milioni di utenti finali attivi mensili stabiliti o ubicati nell’Ue e a oltre 10mila utenti aziendali attivi all’anno stabiliti nel Ue. ù

Terzo, una posizione radicata e duratura, nel caso in cui l’impresa abbia soddisfatto il secondo criterio negli ultimi tre anni.  

Il Dma stabilisce un elenco di cose da fare e da non fare che i gatekeeper dovranno rispettare nelle loro operazioni quotidiane per garantire mercati digitali equi e aperti. Questi obblighi contribuiranno ad aprire la possibilità alle aziende di competere sui mercati e sfidare i gatekeeper, dando loro più spazio per innovare.

Quando un gatekeeper favorisce i propri servizi o impedisce agli utenti aziendali di raggiungere i consumatori, ciò può impedire la concorrenza, portando a una minore innovazione, una qualità inferiore e prezzi più elevati, nota la Commissione.

Quando un gatekeeper adotta pratiche sleali, come imporre condizioni di accesso ingiuste al proprio app store o impedire l’installazione di applicazioni da altre fonti, è probabile che i consumatori paghino di più o siano privati ??dei vantaggi che potrebbero aver portato servizi alternativi.  

Con l’entrata in vigore, Il Dma entrerà nella fase cruciale di attuazione e inizierà ad applicarsi tra sei mesi, a partire dal 2 maggio 2023. Successivamente, entro due mesi e al più tardi entro il 3 luglio 2023, i potenziali gatekeeper dovranno notificare i servizi della loro piattaforma principale alla Commissione, se soddisfano le soglie stabilite dal Dma.

Una volta ricevuta la notifica completa, la Commissione avrà 45 giorni lavorativi per valutare se l’impresa in questione soddisfi le soglie e designarla come guardiano (per l’ultima trasmissione possibile, entro il 6 settembre 2023) .   

Dopo la designazione, i gatekeeper avranno sei mesi per soddisfare i requisiti del Dma, al più tardi entro il 6 marzo 2024. Per prepararsi all’applicazione del Dma, la Commissione sta interagendo con le parti interessate del settore per garantire l’effettiva osservanza delle nuove norme. Infine, la Commissione sta lavorando ad un regolamento di attuazione che contenga le disposizioni sugli aspetti procedurali della notifica.

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