
Ha influito il ridimensionamento delle componenti variabili più legate alla dinamica dei listini, scese a 17,6 milioni nei nove mesi dai 196,6 milioni dello stesso periodo dello scorso anno
Banca Generali ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto consolidato di 155,4 milioni di euro, contro i 270,9 milioni dello stesso periodo dello scorso anno (-42,6%), che godeva di condizioni di mercato decisamente più favorevoli.
Sul risultato ha influito il ridimensionamento delle componenti variabili più legate alla dinamica dei listini, scese a 17,6 milioni nei nove mesi dai 196,6 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. L’utile netto ricorrente si è attestato a 163,5 milioni (+24%) e i ricavi totali a 469,7 milioni (-27%). Il margine di intermediazione è stato pari a 469,7 milioni (contro i 612,9 milioni dei 9 mesi 2021).
In aumento il margine finanziario del 20,9% a 108,7 milioni e sono salite del 5,2% a 343,4 milioni le commissioni nette ricorrenti, mentre come anticipato hanno perso terreno le commissioni variabili (17,6 milioni, -91,1%) per lo storno dei mercati.
Il margine d’interesse ha mostrato una forte crescita (87,8 milioni, +34,7% anno su anno) in virtù dell’aumento dei volumi e delle relative marginalità. L’utile del terzo trimestre è stato di 24,1 milioni (80,8 milioni nel corrispondente periodo dello scorso anno).
Su base ricorrente, escludendo le voci variabili, l’utile del periodo è cresciuto del 14% a 55,6 milioni e del 2% rispetto al trimestre precedente, a conferma della solidità del percorso di sviluppo sostenibile della Banca anche in contesti di mercato sfidanti, recita una nota.
Considerando la prevedibile evoluzione della gestione, Banca Generali conferma il pieno impegno alla realizzazione degli obiettivi finanziari e strategici delineati nel piano triennale 2022-2024 presentati lo scorso febbraio sebbene le prospettive dei mercati finanziari siano caratterizzate da una maggiore complessità e volatilità rispetto alle ipotesi formulate in avvio del piano.
Banca Generali ha inoltre segnalato che per quanto complesso, l’attuale contesto attraversato dai mercati finanziari rappresenta una fase necessaria verso la normalizzazione dello scenario finanziario di riferimento.
Il rialzo dei tassi d’interesse rappresenta in sé anche un’opportunità per la crescita dei risultati della banca che non era prevista nelle proiezioni del piano e che si stima potrà fornire un tangibile contributo alla redditività nei prossimi anni, rafforzando in particolare l’obiettivo di una crescita degli utili ricorrenti 2022-2024 di almeno il 10-15% Cagr.
Tornando ai dati finanziari, al 30 settembre, il rapporto Cet 1 di Banca Generali si è attestato al 15,7% (dal 15,2% del 30 giugno 2022) e il Total Capital ratio (Tcr) al 16,8% (dal 16,3%), confermandosi superiore ai requisiti specifici fissati per il gruppo da Banca d’Italia (Cet 1 all’8% e Total Capital Ratio al 12,3%, come minimo richiesto dal periodico processo di revisione e valutazione prudenziale Srep).
Per quanto riguarda i risultati commerciali, le masse totali di Banca Generali a fine settembre hanno raggiunto 80,4 miliardi, in calo del 2% rispetto a settembre dello scorso anno e del 6,2% da inizio anno. Sul dato hanno pesato le pressioni sui listini azionari e obbligazionari.
Le masse amministrate sono salite nei nove mesi a 25,8 miliardi (+8,1% anno su anno, +2,2% da inizio anno). La raccolta netta nei nove mesi è arrivata a sfiorare i 4,1 miliardi, mostrandosi resiliente alle complessità dei mercati.