
in crescita del 150% rispetto allo stesso periodo del 2021
BPER Banca ha chiuso i primi 9 mesi del 2022 con un utile netto consolidato di 1.466,4 milioni di euro, in crescita del 150% rispetto ai 586,2 milioni dello stesso periodo del 2021. Il risultato si deve anche alla spinta del badwill (avviamento negativo) legato all’acquisizione di Banca Carige, pari a 1,17 miliardi di euro.
Crescono anche i ricavi, in aumento del 13% a 2.814,1 milioni di euro (+13,7% nel terzo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti), grazie alla spinta sia del margine di interesse (a 1.260,4 milioni +12,6% anno si anno) si delle commissioni (+20,9%), il cui contributo è pari a circa il 50% dei ricavi e superiore a quello del margine di interesse.
È stata confermata la solida posizione di capitale con un indice Cet 1 ratio a regime del 13,2%: anche se in calo rispetto al 13,5% della fine dello scorso anno, il requisito patrimoniale si confronta con un requisito srep della BCE dell’8,47%.
Per quanto riguarda l’outlook, le prospettive del 2022, si legge nella nota, saranno “ancora condizionate da un elevato grado di incertezza che dipende anche dall’evoluzione e durata del conflitto” con “i più recenti indicatori economici” che “indicano un rallentamento della crescita dell’area euro nella seconda parte dell’anno, con un’economia che dovrebbe continuare a ristagnare nel primo trimestre del 2023”. In questo contesto la redditività “continuerà ad essere sostenuta da ricavi in crescita che continueranno a beneficiare sia del rialzo dei tassi di interesse che della buona tenuta delle commissioni nette e da azioni volte a compensare gli impatti inflattivi sui costi” mentre “la qualità del credito continuerà ad essere caratterizzata dal mantenimento di coperture elevate e da una politica degli accantonamenti improntata alla prudenza. La posizione di capitale è attesa rimanere comunque su livelli elevati”.