
Nello scenario complesso di questi 9 mesi, Terna ha incrementato gli investimenti a beneficio della sicurezza energetica del Paese
Terna ha registrato nei primi 9 mesi ricavi per 1,992 miliardi (+5,4%), ebitda per 1,412 miliardi (+3,5%) e un utile netto di 586,9 milioni (+1,1%). L’acconto sul dividendo 2022 è pari a 10,61 centesimi di euro per azione (+8% rispetto all’acconto 2021), in linea con l’attuale Dividend Policy del Gruppo.
L’aumento dei ricavi, spiega una nota, è dovuto prevalentemente alla crescita delle Attività Regolate, ascrivibile principalmente ai maggiori meccanismi incentivanti output-based al netto della riduzione del WACC riconosciuto per il 2022, unita al contributo delle Attività Non Regolate che riflettono in particolare l’apporto derivante dalle attività del Gruppo LT in ambito smart grids.
Nel terzo trimestre dell’anno i ricavi sono cresciuti del 4,4% a 661,6 milioni di euro (633,6 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente).
I primi nove mesi dell’anno, sottolinea Terna, sono stati caratterizzati dalla guerra in Ucraina che ha determinato un sensibile innalzamento dei prezzi delle commodities, tensioni sui prezzi dell’energia e, conseguentemente, un incremento dell’inflazione.
In tale complesso scenario, Terna ha incrementato gli investimenti a beneficio della sicurezza energetica del Paese: nel terzo trimestre questi hanno superato i 372 milioni di euro, portando il dato complessivo dei primi nove mesi dell’anno ad oltre un miliardo di euro (1.033,1 milioni di euro).
«In linea con la sua missione, nel corso degli ultimi mesi Terna, per aumentare sempre più l’efficienza e l’affidabilità del nostro sistema elettrico, ha impresso un ulteriore impulso agli investimenti che, per la prima volta nella storia del Gruppo, hanno superato il miliardo di euro nei primi nove mesi – ha dichiarato Stefano Donnarumma, amministratore delegato e direttore generale di Terna -. La rete è e sempre più sarà il fattore abilitante della diffusione delle fonti rinnovabili, chiamate a dare un contributo fondamentale alla sicurezza energetica del nostro Paese».
L’indebitamento finanziario netto si attesta al 30 settembre a 8.651,4 milioni di euro (10.002,5 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Nell’ultimo trimestre dell’anno, nonostante il perdurare di una situazione geopolitica critica a seguito del protrarsi del conflitto tra Russia e Ucraina e delle tensioni sui mercati delle commodities, il Gruppo continuerà a essere focalizzato nella realizzazione di quanto previsto nell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 “Driving Energy”.
Tale Piano conferma e rafforza il ruolo di Terna come regista del sistema energetico italiano e abilitatore della transizione ecologica con un Piano Investimenti complessivo di 10 miliardi nel quinquennio 2021-2025 di cui circa 1,7 miliardi di euro nel 2022.
In linea con il Piano di Sviluppo 2021 della Rete elettrica di Trasmissione Nazionale, che prevede 18,1 miliardi di euro di investimenti su di un arco temporale decennale (+25% rispetto al precedente piano), viene confermata una forte accelerazione nelle Attività Regolate per abilitare la transizione energetica, favorendo lo sviluppo e l’integrazione delle fonti rinnovabili, contribuendo significativamente al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del Green Deal e dando un importante impulso alla ripresa economica del Paese.
Grazie alle iniziative a beneficio del sistema volte a incrementarne ulteriormente l’efficienza, Terna prevede quindi per il 2022 un ebitda pari a 2 miliardi di euro e un Eps pari a 0,42 euro.