L’ora legale è un buon affare. A pochi giorni da domenica 27 ottobre, quando torna l’ora solare e le lancette dovranno essere spostate indietro di un’ora, per Terna è tempo di bilanci.
La società che distribuisce l’energia elettrica nel Paese calcola in oltre 75 milioni di euro il risparmio totalizzato dall’Italia nei sette mesi di ora legale. È il risultato dei minori consumi di energia per 340 milioni di chilowattora, più o meno il fabbisogno medio annuo di circa 130mila famiglie, dicono dalla società guidata da Giuseppina Di Foggia.
I benefici dell’ora legale riguardano anche l’ambiente, naturalmente: «Il minor consumo elettrico ha infatti consentito di evitare emissioni di anidride carbonica in atmosfera per circa 160mila tonnellate».
Tornando al risparmio, nel 2024, considerando il periodo dell’ora legale che va dal domenica 31 marzo a domenica 27 ottobre, appunto, il costo del chilowattora medio per il cliente domestico tipo in maggior tutela è stato di 22,2 centesimi di euro, al lordo delle imposte. Almeno stando ai dati dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente.
Allargando l’orizzonte agli ultimi vent’anni, dal 2004 al 2024, l’ora legale ha portato a un risparmio di oltre 11,7 miliardi di chilowattora. Che tradotto in termini economici fanno 2,2 miliardi di euro.