
Coldiretti chiede aiuti immediati per una realtà che vale 575 miliardi di euro, un quarto del Pil nazionale, per 4 milioni di lavoratori
La crisi della ristorazione travolge a valanga l’intera filiera agroalimentare con i consumi fuori casa che rappresentano 1/3 della spesa degli italiani.
La riduzione dell’attività pesa, infatti, sulla vendita di molti prodotti, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano in ristoranti e bar un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato, ma ad essere stati più colpiti sono i prodotti di alta gamma dal vino ai salumi, dai formaggi fino ai tartufi.
Al calo delle vendite, sottolinea la Coldiretti, si aggiunge l’esplosione lungo la filiera dei costi di produzione per l’agricoltura ma anche per l’alimentare.
«Bisogna salvare una filiera vitale per il Paese», afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel ricordare che vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, con 4 milioni di lavoratori in 740 mila aziende agricole, 70 mila industrie alimentari, oltre 330 mila realtà della ristorazione tra bar, ristoranti e agriturismi e 230 mila punti vendita al dettaglio.
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