La migliore a Piazza Affari è la maison Moncler che, così come Salvatore Ferragamo. Rialzi più contenuti anche per Brunello Cucinelli e Tod’s
Il primo allentamento delle rigide misure anti-Covid in Cina mette le ali ai titoli del lusso, che sul mercato orientale hanno ormai una fetta importante delle loro entrate. A dare gas alle quotazioni sono però anche i conti del colosso Richemont sopra le attese.
La migliore a Piazza Affari è la maison Moncler che, così come Salvatore Ferragamo, guadagna in questo momento il 6%. Rialzi più contenuti anche per Brunello Cucinelli (+3,5%) e Tod’s (+4%) all’indomani dei conti.
Ma l’effetto Cina sta premiando tutto il comparto europeo, come testimoniano Kering (+3,4%), Lvmh (+2,9%), Hermes (+1,8%), Pernod Ricard (+1,2%) e soprattutto Richemont (+13%), anche in questo caso dopo i conti del gruppo svizzero in crescita sopra le stime con ricavi nel semestre a 9,68 miliardi di euro (+24%).
Sul titolo Tod’s si somma anche l’effetto conti, arrivati ieri a mercati chiusi, che hanno visto nei primi nove mesi del 2022 la maison marchigiana registrare un fatturato consolidato a 724,9 milioni di euro, in crescita del 16,4%.
«Confermiamo la nostra view neutral sul titolo – scrivono in questo caso gli analisti di Intermonte, riportati da Radiocor – e portiamo il target a 32,2 euro calcolato come una media pesata tra uno scenario fondamentale (valorizzato a 27 euro per azione e pesato al 60%) e uno scenario speculativo (pesato al 40%) in cui ipotizziamo che la famiglia Della Valle decida di riaprire l’offerta a 40 euro per fare un altro tentativo “market-friendly” di delisting del gruppo».
Alla luce dei ricavi del terzo trimestre, «abbiamo migliorato le nostre previsioni di linea superiore per il 2022 e il 2023 dell’1,3% e dell’1,7%». In linea anche gli esperti di Equita che parlano di un «fatturato sopra le attese» e alzano la previsione sui ricavi 2022/23/24 di +1/2/3%.
D’altro canto, lo scenario del delisting tramite fusione «non è ancora da escludere: se il titolo rimanesse sui livelli attuali, il diritto di recesso a fine anno sarebbe intorno ai 35,8 euro» e «vista la situazione piuttosto fluida e incerta, fissiamo un target pari alla media dei due scenari, ovvero 33,2 euro. Alziamo pertanto la raccomandazione a ‘hold‘».