
Così il segretario del sindacato sull’ipotesi di una riforma pensioni: “aspettiamo tavolo con Governo”
«L’ipotesi di un incentivo per restare al lavoro è utile ma solo se inserita nel quadro di un provvedimento che preveda una flessibilità più diffusa per un accesso alla pensione intorno ai 63 anni come nella media europea». Lo ha dichiarato ad Ansa il segretario confederale della Uil Domenico Proietti, in relazione all’ipotesi, circa la riforma delle pensioni, di un incentivo in busta paga per i lavoratori che restino sul luogo di lavoro.
Proietti ribadisce inoltre la contrarietà del sindacato ad ogni forma di penalizzazione legata a Quota 41: «41 anni di contribuzione devono bastare senza penalizzazioni– dice ricordando che Uil insieme ad altri è in attesa di una convocazione del governo a riguardo- però bisogna fare presto». Mentre per quanto concerne i costi, afferma: «Tutto ha un prezzo ma vorrei ricordare che le pensioni sono frutto di contributi versati dai lavoratori quindi non sono un costo– e aggiunge – anche se una svolta reale al sistema si potrebbe dare separando l’assistenza dalla previdenza. Un errore non fare questa scelta, perché la nostra spesa pensionistica separata da quella assistenziale è perfettamente in linea con gli altri paesi europei e si aggira intorno al 13,5% del Pil».