
Pasquali, coordinatore della attività spaziali di Leonardo commenta il lancio con successo della prima missione Artemis
«Con il lancio della prima missione Artemis si apre una nuova epoca per l’esplorazione spaziale. Tornare sulla Luna e stabilire una presenza umana permanente è un progetto molto ambizioso, ma possibile».
Luigi Pasquali, coordinatore della attività spaziali di Leonardo commenta il lancio con successo della prima missione Artemis, il programma della Nasa in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con l’obiettivo di portare la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna e, un giorno, raggiungere Marte.
«Come Leonardo abbiamo dimostrato di avere tutte le competenze necessarie per poter supportare le missioni delle agenzie europee e mondiali e lo sviluppo di una Lunar Economy sostenibile: dalle infrastrutture orbitanti e moduli pressurizzati realizzati da Thales Alenia Space, a tecnologie abilitanti come robotica e sensori sviluppati negli stabilimenti Leonardo, fino ai servizi di telecomunicazione e navigazione di Telespazio».
Leonardo ha realizzato i pannelli fotovoltaici (PVA) ad altissima efficienza che compongono le quattro “ali” del modulo di servizio Orion e le unità di controllo e distribuzione della potenza, sistemi che contribuiranno ad alimentarlo durante il viaggio verso la Luna, fornendo l’energia necessaria per varie funzioni della capsula.
Thales Alenia Space (joint venture Thales 67% e Leonardo 33%), invece, ha curato la struttura e i sottosistemi critici del modulo, compresa la protezione dai micrometeoriti e il controllo termico.
Orion, nel corso di questa prima missione senza astronauti a bordo, raggiungerà la Luna, farà un giro intorno al nostro satellite e tornerà sulla Terra a dicembre per atterrare nell’Oceano Pacifico. A seguire il viaggio del veicolo intorno alla Luna, insieme all’Agenzia Spaziale Italiana, ci saranno anche le antenne del Centro Spaziale del Fucino di Telespazio.