
Dai sostegni agli impianti contro il caro energia a quelli alle atlete professioniste, la bozza del governo Meloni
Non importa che siano grandi impianti o piccole palestre di quartiere: il caro energia e la pandemia hanno messo in ginocchio diverse realtà, prima alle prese con distanziamento e lock down e ora nella morsa delle bollette sempre più salate. Da qui la decisione del governo di intervenire con misure di sostegno ad hoc per questo settore. Ecco quali.
Saranno attribuiti sei milioni di euro a favore del movimento sportivo italiano, in quanto le risorse per il Fondo unico, come si legge nella bozza circolata in queste ore, aumenteranno di due milioni di euro “per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025”. Di questo tesoretto, “un milione di euro è destinato a sostenere la maternità delle atlete non professioniste”: metà dei fondi stanziati. Per quanto riguarda invece il caro energia sono 25 i milioni di euro che la Manovra stanzia per fronteggiare la crisi economica per l’aumento dei costi energetici, destinati ad “associazioni e società sportive dilettantistiche, discipline sportive, enti di promozione sportiva e federazioni sportive, anche nel settore paralimpico, che gestiscono impianti sportivi e piscine”. Si tratterà di contributi a fondo perduto validi per il 2023. Nel testo preliminare si legge poi che viene prorogato per il 2023 il credito d’imposta al 20% per le erogazioni liberali per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici e per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche, con tetto massimo di spesa di 15 milioni di euro.
Il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi ha comunque assicurato che si cercheranno ulteriori margini per aumentare gli aiuti, mettendo in campo «tutti gli strumenti per catturare ulteriori spazi finanziari lavorando come giusto che sia nella collaborazione con i parlamentari – ricordando che la Legge di Bilancio – si chiude quando la chiude il Parlamento».