
Insieme al colosso altre 11 aziende cinesi della telecomunicazione si sono viste negare il permesso di commercializzazione per rischi connessi alla sicurezza dei dati
Continuano le grane per Huawei, dopo che qualche mese da il fondatore Ren Zhengfei aveva lanciato l’allarme sulla sopravvivenza del colosso che “potrebbe non arrivare al 2025“. L’autorità statunitense di regolamentazione delle telecomunicazioni, la Fcc, ha infatti disposto il divieto di vendita negli Usa di tutti i prodotti Huawei e ZTE che costituirebbero un “rischio inaccettabile” per la sicurezza nazionale.
Il provvedimento è stato votato all’unanimità dai quattro membri dell’Autorità, due repubblicani e due democratici, e riguarda in totale 12 colossi IT cinesi, oltre a vietare anche l’importazione delle loro apparecchiature. Fra le altre aziende cui è stato negato il permesso di commercializzazione ci sono anche Dahua e Hikvision (videosorveglianza) e Hytera, nel settore delle apparecchiature radio.
«Queste nuove regole sono una parte importante dello sforzo per proteggere il popolo americano dalle minacce alla sicurezza nazionale che coinvolgono le apparecchiature di telecomunicazione» ha spiegato la presidente della Fcc Jessica Rosenworcel, secondo cui gli apparecchi di queste aziende potrebbero interferire con le reti wireless di nuova generazione aprendo varchi per la fuoriuscita di dati e informazioni sensibili.
L’autorità starebbe valutando ulteriori restrizioni anche rispetto alle autorizzazioni già concesse e non ancora scadute e sulle procedure di revisione dei divieti.
«Questa decisione della FCC non farà nulla per proteggere la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma farà molto per rendere più dannoso e più costoso per le piccole imprese statunitensi, le autorità locali, i distretti scolastici e i singoli consumatori proteggere se stessi, le loro case, aziende e proprietà» è la secca replica di Hikvision.
Quella contro i produttori cinesi di apparecchiatura tecnologica per le telecomunicazioni è una delle poche battaglie condotte in continuità dalla Casa Bianca, con Biden che mantiene lo stesso pugno duro adottato da Trump.