
L’agenzia rileva anche che le banche devono affrontare un contesto macroeconomico debole e più volatile, con la crescita economica rallenterà in tutto il mondo nel 2023
Il 2023 sarà un anno positivo per le banche, che grazie all’aumento dei tassi d’interesse e alle riserve nonostante la difficile situazione economica globale causino in deterioramento della performance dei prestiti. A dirlo è il report pubblicato oggi dal Moody’s Investors Service.
Le banche devono affrontare un contesto macroeconomico debole e più volatile, con la crescita economica rallenterà in tutto il mondo nel 2023. Questo porta a un calo dei prestiti, con le prospettive incerte che minano la fiducia e l’aumento dei tassi di interesse mette a dura prova l’accessibilità al debito.
Proprio l’aumento dei tassi di interesse e le solide riserve, però, proteggeranno le banche dall’aumento delle insolvenze. Le banche registreranno solidi profitti nel 2023, con l’aumento del margine di interesse e le forti riserve contabilizzate durante la pandemia che compenseranno un moderato aumento dei costi operativi indotto dall’inflazione e l’indebolimento della qualità del portafoglio prestiti.
Il finanziamento e la liquidità rimarranno solidi. I depositi rimarranno probabilmente ben al di sopra dei livelli prepandemia per almeno i prossimi 12-18 mesi e i requisiti per il bail-in del debito sono stati ampiamente soddisfatti nella maggior parte delle economie avanzate.
«Le banche registreranno solidi profitti nel 2023. L’aumento dei margini di interesse consentirà di continuare a generare capitale oltre a un capitale già forte, mentre la liquidità e il finanziamento rimarranno robusti, anche se le cupe condizioni economiche in gran parte del mondo causano il deterioramento della performance dei prestiti. L’affidabilità creditizia delle banche rimarrà sostanzialmente stabile», ha affermato Edoardo Calandro, VP-senior credit officer di Moody’s.