
Gli investitori, per il momento, non sembrano dare molto peso all’apertura del presidente americano Joe Biden a colloqui di pace con la Russia sull’Ucraina
Avvio debole per le piazze europee nell’ultima seduta della settimana. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib cede lo 0,29% a 24.614 punti, calo contenuto anche per Francoforte -0,26%; in rosso Parigi -0,47% e Londra – 0,32%.
Le Borse europee, all’indomani di una seduta sostenuta dal calo dell’inflazione americana e dalla prospettiva di un rallentamento della stretta sui tassi della Federal Reserve, hanno un avvio cauto, con gli occhi ancora puntati sugli Stati Uniti e sul dato sull’occupazione di novembre. Sarà utile per dare ulteriori spunti alla Banca centrale americana sulla via da seguire, anche considerando gli ultimi dati sulla manifattura, peggiori del previsto.
Gli investitori, per il momento, non sembrano dare molto peso all’apertura del presidente americano Joe Biden a colloqui di pace con la Russia sull’Ucraina.
Lieve calo questa mattina per il differenziale tra il titolo decennale italiano e quello tedesco. Lo Spread Btp-Bund viaggia a quota 188,6 punti con un redimento del 3,7%, mentre ieri ha chiuso a quota 190 punti.
Nel frattempo, è poco mosso il petrolio (Wti gennaio +0,16% a 81,35 dollari al barile, Brent febbraio +0,36% a 87,18 dollari), mentre i prezzi del gas scendono del 6,4% a 137 euro al megawattora. Sul fronte dei cambi, l’euro si rafforza a 1,054 dollari (da 1,037 alla chiusura precedente) e vale 141,84 yen (da 144,28). Il cross dollaro/yen è a 134,566.
A Milano maglia nera per Unipol che lascia sul terreno l’1,65%, flessione di circa un punto percentuale per Tenaris, Moncler e Prysmian. Sul fronte dei guadagni, invece, svetta Banca Mediolanum +1,02%, seguita dal titolo del comparto assicurativo Generali +0,61%.
Infine, oltre al dato sull’occupazione Usa, è atteso anche quello sui prezzi alla produzione in Eurozona.